Il ticinese Emilio Balli (1855-1934) ebbe la fortuna, i mezzi e lo spirito d'avventura per fare un giro del mondo negli anni 1878-1879. Iniziato nell'ambito di uno dei primi progetti di crociera all-inclusive proposto dalla Société des Voyages d'Études Autour du Monde di Parigi, il viaggio organizzato s'interruppe bruscamente a Panama, lasciando i passeggeri a terra. Grazie ai diplomatici, ai mercanti e ai missionari europei residenti in tutti i paesi, Emilio e l'amico Alfred Bertrand riuscirono a proseguire per conto loro e quindi a completare il giro del mondo.
Durante il suo viaggio di 472 giorni Emilio scrisse centinaia di lettere ai suoi fratelli restati in Svizzera. Raccolse piante e conchiglie, comprò curiosità e fotografie, tanto da riempire decine di casse che spedì a casa ad ogni tappa. Le lettere e gran parte della sua ampia collezione si sono conservate e sono oggi custodite in vari musei e nell'archivio privato della famiglia Balli.
Le ricerche pubblicate per la prima volta in questo volume si basano su questo materiale straordinario per far luce sul viaggiatore, uno dei primi veri globetrotters, e sul contesto storico e sociale che gli permise di intraprendere il viaggio e di trarne profitto dopo il suo rientro. In tal modo il libro accompagna l'apertura al mondo del Ticino alla fine dell'Ottocento e racconta la trasformazione del globo in attrazione turistica.